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Nota: L'alternativa
Il Dott. Bates ha sempre sostenuto che gli occhiali, oltre a non essere una cura, ma solo un rimedio, un trattamento del sintomo, possono al contempo portare ad un'aumento della correzione ottica richiesta.
L'alternativa da lui proposta, elimina l'uso delle lenti, e cerca di far riacquistare all'occhio i corretti abiti visivi.
L'utilizzo delle lenti, inoltre, può impedire all'occhio di recuperare il difetto pur applicando le tecniche da lui ideate. -
Visione e immaginazione W.H. Bates sul trattamento solare.
Articolo di W. H. Bates pubblicato nell'ottobre del 1921, sul Journal of the Allied Medical Associations of America.Adesso ho il dovere di diffondere quella che considero, tra le
scoperte che ho fatto, come la più importante, la più valida e
di maggior rilievo pratico. Ho rinviato questa comunicazione per
cinque anni o forse più, in quanto desideravo essere
assolutamente sicuro della fondatezza delle mie osservazioni,
che, sulle prime, sembravano incredibili. Con il passar del
tempo, comunque, l'evidenza è stata tale da non lasciar più
spazio ad alcun dubbio.
Ho già reso noto il fatto che in condizioni favorevoli, come
quando il soggetto guarda ad una superficie vuota senza cercare
di vedere, tutti gli errori di rifrazione, indipendentemente
dalla loro intensità e durata, svaniscono per un certo periodo
di tempo, come dimostrato dalla retinoscopia simultanea, sebbene
il paziente non sia consapevole del miglioramento della
vista.
Ora so che tutte le persone, siano esse nelle condizioni che
vengono definite di vista normale, oppure siano affette da
errori di rifrazione, hanno istanti di vista telescopica o
microscopica. Perfino persone con una malattia organica,
come la cataratta, il glaucoma, la retinite pigmentosa o
l'atrofia del nervo ottico, possono godere di tali flash. Ognuno
è in grado di guardare il cielo e vedere le lune di Giove,
gli anelli di Saturno o le stelle doppie. Ma questi flash di
vista superiore alla norma, sono così brevi da non essere
nemmeno percepiti; alcune persone, comunque, sono in grado di
prolungarli e di renderli perfino permanenti. Ho alcuni pazienti
che hanno raggiunto in permanenza una vista telescopica e
microscopica. Due di essi mi hanno detto di essere in grado di
vedere le lune di Giove ad occhio nudo. Un terzo era capace di
leggere la stampa comune dei quotidiani alla distanza di
sei metri. Una quarta leggeva una riduzione fotografica,
mantenuta vicino alle sue palpebre, di una stampa dalle lettere
talmente piccole che neanch'io vi riuscivo senza una forte
lente d'ingrandimento. Non solo in alcuni casi è possibile
rendere permanente questa vista eccezionale, ma è anche
possibile per la mente conscia percepire le impressioni
fissatesi sull'inconscio grazie ad un flash di miglioramento
visivo. In altre parole, si possono immaginare lettere senza
averle viste consapevolmente. Tutto questo si spiega in quanto
solo compiendo uno sforzo è possibile immaginare in maniera
diversa da come esso è in realtà, alcunché di ciò che,
consapevolmente oppure inconsciamente, è stato visto.
Quando si guarda una lettera della tabella di Snellen che può
essere vista distintamente e si cerca di immaginarne la sommità
diritta o aperta, mentre invece è curva, oppure curva quando è
diritta o aperta, ci si accorge che ciò è impossibile e che la
vista, per lo sforzo compiuto, si indebolirà in misura maggiore
o minore. Ci fu un caso in cui il semplice suggerimento, rivolto
al paziente, di immaginare la sommità della lettera della prima
riga, la C, diritta, lo ridusse a vedere vuota l'intera tabella.
Quando si guarda una lettera vista indistintamente, senza sapere
di quale lettera si tratti, e si cerca di immaginarla diversa da
quella che è in realtà, in genere ci si riesce, ma mai senza
sforzo. Tirando ad indovinare, perciò, e guardando gli effetti
sul proprio stato di rilassamento, si può risalire alla lettera,
senza averla vista coscientemente. Il rilassamento può essere
valutato, in maniera più adeguata, dalla capacità di immaginare
che la lettera da individuare si muova con un moto corto, lento
e ritmico. Ogni oggetto guardato con vista normale è
caratterizzato da questo movimento, per effetto dello
spostamento continuativo dell'occhio. Riuscire ad immaginare
questo movimento è indice di rilassamento. Perderlo è,
invece, un segno di sforzo. Pertanto, per accertare se la
sommità di una lettera non percepita sia dritta, curva o aperta,
è sufficiente immaginare in successione ognuna di queste
caratteristiche e verificarne l'effetto sul dondolio immaginato
della lettera stessa. Se, ad esempio, la sommità è diritta e il
soggetto la immagina dritta, l'oscillazione rimarrà immutata, ma
se la immagina curva, l'oscillazione si allungherà o andrà
perduta oppure diventerà meno agevole e regolare. Se non si
riesce a percepire la differenza fra due tentativi di
indovinare, è perché il dondolio è troppo lungo; in tal caso,
per mezzo del palming e della memoria dell'oscillazione breve e
lenta di una lettera in carattere diamante, si può diventare
capaci di accorciare l'oscillazione della lettera sulla tabella.
Una volta che si sono immaginati esattamente tutti e quattro i
lati di una lettera, si riesce ad immaginare l'intera lettera,
prima con gli occhi chiusi e coperti e in seguito con gli occhi
aperti.